Presenzialismo: andare al lavoro nonostante l’incapacità lavorativa
Il recarsi al lavoro nonostante non sia nelle condizioni di salute per poterlo fare invece di curarsi viene definito presenzialismo. Questo fenomeno nasce per lo più dalla paura di non poter smaltire tutto quello che c’è da sbrigare o di rischiare addirittura di perdere il posto. EIT
Salute a rischio
Chi lavora malgrado stia male non guarisce o trascina la malattia. Il risultato è per lo più un’incapacità lavorativa di lunga durata. I dipendenti malati sono inoltre meno produttivi e la qualità del lavoro è inferiore, il che causa errori e mette a rischio la loro sicurezza e quella di altre persone.
Obbligo di tutela del datore di lavoro
In virtù dell’obbligo di tutela il datore di lavoro deve proteggere e salvaguardare il lavoratore. Nella protezione della personalità rientrano: vita, salute e integrità morale e fisica. L’obbligo di protezione della salute include tutti i provvedimenti adeguati alle condizioni dell’azienda che l’esperienza ha dimostrato necessari per la tutela della vita, nella misura in cui il rapporto professionale consenta di pretenderli dal datore di lavoro. Questi deve fare tutto ciò che è in suo potere per garantire la guarigione di un dipendente ammalato in vista del suo reimpiego e del riacquisto della capacità lavorativa e tralasciare tutto ciò che impedisca di raggiungere l’obiettivo.
Il presenzialismo non attecchisce quando il personale scoppia di salute.
Diritto del datore di lavoro di stabilire direttive
Include la direttiva, di carattere generale, in base alla quale in caso di incapacità lavorativa il lavoratore deve rimanere a casa per guarire e neppure lì è autorizzato a lavorare per l’azienda. Inoltre il datore di lavoro deve fare in modo che i dipendenti malati non contagino gli altri mettendone a repentaglio la salute. Sono in contraddizione con questi obblighi, in quanto suscettibili di incentivare il presenzialismo, i cosiddetti premi di presenza che a volte i datori di lavoro promettono per dissuadere da assenze ingiustificate per malattia. Un lavoratore ammalato è pertanto tenuto ad attenersi alle direttive del datore di lavoro che lo esorta a salvaguardare la propria salute e a guarire. Quest’ultimo deve rifiutarne la proposta di lavorare e oltretutto non entra in mora. Il dipendente, dal canto suo, è tenuto in base al proprio obbligo di fedeltà a tralasciare qualsiasi azione che possa danneggiare economicamente il datore di lavoro.